Conosciamo i benefici di una tazzina di caffè che, ogni mattina o dopo pranzo, ci consente di affrontare con maggiore energia le incombenze che dobbiamo portare a termine. Dobbiamo, però, fare attenzione. Infatti, com’è noto, la funzione energizzante del caffè è determinata dalla concentrazione di caffeina al suo interno, e si tratta di una sostanza che può interagire con alcune terapie o patologie.
Vediamo quali sono le interazioni tra caffè e farmaci per capire in quali casi e per chi è sconsigliato il consumo dal punto di vista della salute.
Caffè e farmaci: a chi è consigliato?
La caffeina interagisce con diversi tipi di farmaci e trattamenti. In primo luogo, amplifica l’attività di alcune medicine somministrate per curare gli attacchi d’asma, come i broncodilatatori. In secondo luogo, provocando un aumento della frequenza cardiaca interagisce negativamente con alcune terapie utili per contrastare l’ipertensione arteriosa. Infine, dobbiamo prestare molta attenzione quando assumiamo farmaci che già contengono lo stesso principio attivo come alcuni analgesici, antinfluenzali e antinfiammatori: aumentare la dose potrebbe condizionarne l’effetto, e non necessariamente amplificarlo.
Cura per l’insonnia e caffè
La caffeina contenuta nel caffè può interagire negativamente anche con alcuni farmaci specifici per curare l’insonnia. Chi ha questo tipo di disturbi del sonno, quindi, dovrebbe evitare di esagerare con espressi e cappuccini perché, con la loro funzione eccitante, rendono ancora più complicato addormentarsi.
Inoltre, come abbiamo approfondito, non è una questione legata a bere il caffè di sera oppure di mattina, ma proprio di quantità di caffeina in circolo quotidianamente. Per questo è bene evitare o ridurre il consumo, sostituendolo con un decaffeinato, per esempio.
Caffeina e antibiotici, relazioni pericolose
Alcuni antibiotici, e in particolare quelli chinolonici come enoxacina, ciprofloxaxcina, grepafloxacina, levofloxacina e norfloxacina, incrementano il livello di caffeina in circolo nell’organismo. Di conseguenza, aumentare ulteriormente la quantità della sostanza bevendo caffè può portare a delle interazioni anche rischiose come: nausea, vomito, senso di nervosismo, ansia, tachicardia e convulsioni.
Caffè e psicofarmaci
La caffeina che, è bene ricordarlo, è contenuta anche in altri alimenti come la Coca cola, il tè oppure il mate, interagisce anche con alcuni farmaci utilizzati in ambito psichiatrico. Aumenta, infatti, il rischio di effetti collaterali di alcuni di essi come l’antipsicotico clozapina ed interagisce con gli inibitori delle MAO. Ne possono derivare casi di aritmie cardiache, ma anche di grave ipertensione.
Patologie cardiovascolari: quando evitare il caffè
Caffè e caffeina interagiscono in vari modi con molti farmaci che sono utili a contrastare i problemi del sistema cardio-circolatorio. In particolare, aumentano il rischio di sanguinamenti in chi sta seguendo una terapia a base di anticoagulanti.
Inoltre, come anticipato, è sconsigliato per chi segue una terapia contro l’ipertensione arteriosa: il caffè, essendo eccitante, agisce come un vero e proprio antagonista dei farmaci prescritti per migliorare le condizioni di salute del soggetto.
Incontinenza urinaria, pillola e gli altri
Esistono, infine, alcuni casi specifici in cui il caffè potrebbe interagire con i farmaci come quelli che combattono l’incontinenza urinaria, i farmaci antinfiammatori non steroidei e i contraccettivi orali.
In qualsiasi dei casi elencati, è fondamentale ricordare che questo articolo non sostituisce il parere di un medico che sappia valutare la situazione individuale e dare dei consigli personalizzati a ciascuno sulla base del proprio stato di salute e dei farmaci individualmente prescritti.
Abuso di caffè: quali rischi?
Al di là dell’interazione tra caffè e farmaci, ci sono alcune controindicazioni che valgono in generale per chi beve troppo caffè, ovvero circa 300 milligrammi al giorno che corrispondono a circa 3 o 4 tazzine, in base anche alla corporatura.
L’effetto sulla secrezione gastrica, per esempio, può causare alcuni danni al sistema digerente poiché potrebbe riversare una quantità troppo elevata di acidità nello stomaco. Questa è la ragione per cui a chi soffre di ulcera, gastrite o reflusso gastroesofageo spesso viene sconsigliato il consumo di caffè.
Dal punto di vista della funzione stimolante della caffeina, essa può avere un effetto negativo non solo su chi soffre di insonnia ed ipertensione, ma anche per chi è soggetto a vampate di calore. Troppo caffè può causare tremori, tachicardia e sbalzi di pressione anche nelle persone sane, controindicazioni che aumentano in chi ha questo tipo di problemi.
Non solo controindicazioni: i benefici del caffè
Nonostante le molte controindicazioni, la caffeina ha anche alcune preziose proprietà che comportano per i bevitori di caffè alcuni concreti benefici.
Infatti, ha un effetto di stimolo sulla secrezione gastrica e biliare, ragioni per cui è diffusa, nonché scientificamente fondata, l’idea che un caffè a fine pasto sostenga la digestione. Il fatto che venga impiegato come energizzante è fondato sull’effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa, motivo per cui da molti la “pausa caffè” è ritenuta una tappa insostituibile della giornata lavorativa.
La caffeina ha, inoltre, anche un effetto lipolitico, ovvero la capacità di stimolare l’impiego di grassi a scopo energetico e non di accumulo. La conseguenza è che, indirettamente, favorisce il dimagrimento, facendo crescere la quantità di calorie bruciate. Il tutto, naturalmente, solo se il caffè non viene zuccherato, altrimenti il beneficio si annulla automaticamente.
Infine, il caffè non è sola caffeina: i ricercatori stanno dedicando sempre maggior attenzione anche alle altre componenti con l’obiettivo di individuare quali sono gli elementi che suggeriscono altri benefici dell’espresso. In particolare, sono già state individuate proprietà antiossidanti, antimutagene ed antinfiammatorie, ma per capire quali siano le ragioni alla base di questi vantaggi per l’organismo e fino a che punto possono contrastare i rischi connessi all’abuso di caffè sarà necessario attendere ulteriori sviluppi della scienza.
Nel frattempo, è fondamentale essere consapevoli delle possibili interazioni tra caffè e farmaci e ricordare di confrontarsi con il proprio medico in caso di qualsiasi dubbio specifico.