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L’albero genealogico della moka

La moka per farsi il caffè viene utilizzata da secoli e quindi è possibile tracciarne il suo albero genealogico …. Partendo dall’Ibrik turco, piccolo recipiente di ottone dotato di una lunga e stretta maniglia, si è passati al bollitore di Baghdad che ha avuto grande influenza sullo stile delle caffettiere europee. Successivamente, prese piede il metodo ad infusione della cuccuma in rame subito, però, soppiantato dalla progenitrice della “napoletana” dove la sezione inferiore (il bollitore) e quella superiore (il bricco) erano uniti mediante baionetta: quando l’acqua bolliva, l’intera macchinetta doveva essere capovolta.
Col passare del tempo vi furono altre invenzioni che sfruttavano il vapore e l’elettricità per poi arrivare alla “milanese” che aveva un recipiente inferiore contenente l’acqua e uno superiore per il caffè separati da un filtro. La svolta decisiva in questo campo fu data da Moka Espress (1933, Bialetti): semplice da utilizzare, sicura da usare e venduta dall’Italia e nel resto del mondo.