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Ma la caffeina può essere considerata doping?

La caffeina può essere considerata doping in quanto la Commissione medica del CIO (Comitato olimpico internazionale) ha appurato che veniva assunta dagli atleti ad alti dosaggi per le sue proprietà eccitanti: a tal fine la caffeina veniva somministrata prevalentemente in forma di preparato farmacologico (es. pastiglie). Per non vietare del tutto la possibilità d bere bevande contenenti caffeina è stato quindi fissato un valore minimo di 12 microgrammi di caffeina per ml di urina: solo se la concentrazione della caffeina nel campione di urina di un atleta supera questo valore il risultato del controllo viene dichiarato positivo. Poiché non è possibile stabilire in maniera certa quale sia la dose di caffè che consente di raggiungere tale livello, è quindi consigliabile non ingerire più di 6-8 tazzine di espresso nelle tre ore precedenti una gara sportiva.

 

La caffeina, in particolare, può avere effetti positivi sulle prestazioni migliorando l’attenzione e la resistenza sul lungo periodo (es. ciclismo), seppur in maniera molto variabile da persona a persona. Dopo l’assunzione per via orale la caffeina è rilevabile nel sangue già nel giro di 5 minuti persistendo per molte ore (il tempo di dimezzamento della caffeina nel sangue varia dalle 3 alle 6 ore).