Le macchine per caffè in capsula si stanno sempre più diffondendo nelle case degli italiani, così come si sta sempre più diffondendo l’idea che queste macchine che costano poche decine di euro (o centinaia di euro se di design) possano avere prestazioni pari alle macchine professionali che troviamo nei bar (e che costano parecchie migliaia di euro).
Sicuramente il caffè in capsula permette di estrarsi a casa un caffè di grandissima qualità che si avvicina a quello del bar ma le sue differenze le mantiene. Per avvicinarsi il più possibile ad un buon espresso da bar però vi sono alcuni consigli/considerazioni da tenere a mente:
1) La macchina per caffè in capsule va accesa uno/due minuti prima di utilizzarla: di solito all’interno contiene uno scambiatore di calore (termo blocco) che non necessita di rimanere acceso per stare in temperatura come una macchina con boiler.
2) Prima di erogare il primo caffè conviene estrarre una tazzina di acqua calda al fine di scaldare meglio i componenti interni (che spesso sono fatti di plastica) e pure la tazzina di ceramica.
3) Le macchine per capsule di solito hanno una temperatura di lavoro vicina agli 82/85 gradi: questa la si raggiunge alla seconda mescita e quindi è bene utilizzare la precauzione del punto 2 per riscaldare al meglio la macchina.
4) Il recipiente che si usa fa calare la temperatura del caffè: una tazzina di ceramica fredda può “rubare” anche 10/15 gradi al caffè, mentre una di ceramica riscaldata come il punto 2 solo 8/10 gradi.
Da tenere poi sempre presenti le false aspettative: queste sono date dalle abitudini precedenti, ovvero da cosa si beveva prima il caffè prima di acquistare la macchina per capsule. Infatti, si deve tenere in conto che una qualsiasi macchina per capsule in commercio non raggiungerà mai le temperature del caffè fatto con la moka (attorno ai 90 gradi) o di quello del bar (93 gradi max) e quindi chi ama il caffè che brucia la gola è avvertito.